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Odissea nello spazio

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view post Posted on 4/9/2017, 11:46
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2001: Odissea nello spazio




è un film di fantascienza di Stanley Kubrick del 1968, basato su un soggetto di Arthur C. Clarke, il quale ha poi tratto dalla sceneggiatura un romanzo dal titolo omonimo.

Il film di Kubrick è considerato unanimemente un capolavoro della storia del cinema e costituisce una svolta epocale per il cinema di fantascienza. Nel 1991 la pellicola è stata giudicata di rilevante significato estetico, culturale e storico, e inserita nella lista di film preservati nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al ventiduesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al quindicesimo posto.
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trama
La storia si divide in più parti:

L'alba dell'uomo
La prima parte del film si svolge nell'Africa di quattro milioni di anni fa: un gruppo di ominidi, guidati da un capo, sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile. Un giorno, davanti alla loro grotta appare misteriosamente un grande monolito nero; gli ominidi, venendovi a contatto, imparano inspiegabilmente a usare gli strumenti per cacciare gli animali e ad estendere il proprio territorio aggredendo ed eliminando i nemici.

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TMA-1
La seconda parte del film si svolge nel 1999 (un anno del lontano futuro rispetto al 1968 in cui fu realizzato il film): il dottor Heywood Floyd, presidente del Comitato Nazionale per l'Astronautica americano, è chiamato in missione su una base lunare dove è stato scoperto un grande monolito nero sotterrato ad arte in tempi remoti. Floyd tiene un breve incontro con altri scienziati e poi viene accompagnato a visitare lo scavo con il monolito, nel buio della notte lunare quindicinale. Mentre gli astronauti posano davanti all'artefatto per delle fotografie, esso viene colpito dai primi raggi di sole dell'alba lunare ed emette un forte segnale radio nel cosmo (dopo essere rimasto inerte per quasi 3 milioni di anni). Questo tema ricalca maggiormente il racconto originale di Clarke, con il monolito nero al posto della piramide di cristallo del testo.

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Missione Giove
La terza parte si svolge diciotto mesi dopo, nel 2001. Un gruppo di cinque astronauti, di cui tre in stato di ibernazione, è in viaggio verso Giove a bordo dell'astronave Discovery One, con la supervisione del supercomputer HAL 9000, dotato di una valida intelligenza artificiale in grado di interloquire con gli esseri umani e di riprodurre tutte le attività della mente umana con una sicurezza molto maggiore. Le macchine della serie 9000 sono note per non aver mai commesso errori né omissioni di alcun tipo.
Si scoprirà in seguito che HAL è al corrente del reale obiettivo della missione e gli è stato imposto di non rivelarlo ai due uomini svegli, il comandante David Bowman e il suo vice Frank Poole. Questa direttiva genera un conflitto interiore nel calcolatore, programmato per collaborare con gli esseri umani senza omissioni o alterazioni di dati o informazioni, che inizia a manifestarsi tragicamente durante il viaggio. Inizialmente HAL, mentre colloquia con Bowman, segnala un'avaria a un componente per l'orientamento dell'antenna per il collegamento con la Terra. Il giorno dopo l'elemento viene ispezionato e il guasto risulta inesistente, allora Bowman e Poole, preoccupati, si rinchiudono dentro la capsula per discutere della situazione in modo che HAL non possa udirli, ma il computer legge le parole sulle loro labbra: i due astronauti, avendo HAL commesso per la prima volta un errore, ritengono che sia diventato inaffidabile e meditano di disattivarlo. Parificando tale fatto alla morte, ed essendo in grado di condurre la navicella anche senza controllo umano, il computer non trova altra soluzione se non l'eliminazione dell'equipaggio.
HAL fa in modo che Frank resti ucciso durante un'escursione extraveicolare, investito da una capsula. Quando Bowman esce per recuperarlo, HAL elimina i tre astronauti in ibernazione, disattivando i sistemi che mantengono attive le loro funzioni vitali, e impedisce poi a Bowman di rientrare a bordo, rifiutandosi di aprirgli la saracinesca. L'astronauta riesce comunque ad entrare dal portello di emergenza, ad apertura manuale, facendosi lanciare dentro con un'esplosione, manovra pericolosissima, e accede al comparto della memoria logica di HAL per disconnetterlo. Mentre David opera, disinserendo le unità di memoria, HAL dapprima lo implora di fermarsi dicendo di sentirsi molto più sicuro di sé e poi inizia a dare prova che la sua mente sta regredendo allo stadio infantile, riesumando antichi ricordi e discorsi, tra cui la canzoncina Giro giro tondo, che gli era stata insegnata dal suo primo istruttore. Appena prima della totale disattivazione del computer, si avvia una registrazione audiovisiva destinata all'equipaggio della nave, in cui il dottor Floyd svela il vero obiettivo della missione, noto solamente al calcolatore e ai membri ibernati, citando il monolito trovato sulla Luna diciotto mesi prima della partenza. Il segnale radio emesso in direzione di Giove avrebbe quindi spinto a modificare la missione, da una semplice esplorazione scientifica all'indagine di fenomeni extraterrestri.

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HAl 9000


Giove e oltre l'infinito
Nell'ultima parte Bowman arriva in orbita intorno al pianeta gigante, dove avvista un nuovo, gigantesco monolito nero. Prova allora a uscire e ad avvicinarsi con una capsula: una panoramica del sistema gioviano con i satelliti allineati e il monolito pare inghiottire l'esploratore. Una scia luminosa multicolore cancella lo spazio conosciuto. Bowman e la capsula sono accelerati a velocità sconosciute. Scorci di stelle, nebulose, sette ottaedri e panorami di mondi sconosciuti si alternano fino al materializzarsi della capsula di Bowman in una stanza chiusa, arredata in stile Impero.
Sconvolto dall'esperienza, l'uomo esce dalla capsula e mette piede nella camera (adiacente alla quale vi è una stanza da bagno), dove trova un letto matrimoniale e del cibo. Potendo soddisfare i suoi bisogni primari, l'astronauta sopravvive per un giorno nella sua nuova dimora, in solitudine e in totale tranquillità. Non decifrabile da un'intelligenza umana è il ruolo dello spazio e del tempo: Bowman si trova a esistere contemporaneamente in punti diversi e a diverse età, vedendo sé stesso invecchiare e seguendo da molteplici punti di vista i diversi stadi della propria vita. A fine giornata, allo stato massimo della sua vecchiaia, Bowman, sdraiato nel letto, vede davanti a sé il monolito e cerca di toccarlo, per poi rinascere in forma di enorme feto cosmico, il "Bambino-delle-Stelle" ("Star-Child" in lingua originale), che scruta la Terra dallo spazio. Si può comprendere che David Bowman non è morto ma si è "evoluto", trasformandosi in una forma di vita superiore.

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